Buongiorno dottore,
sono una insegnante della scuola media e vorrei condividere un mio pensiero riguardo ai ragazzi timidi o ansiosi. Faccio questo lavoro solo da un paio di anni e trovo frustrante che all'interno dell'ambiente scolastico si parli solo dei ragazzi "difficili", ovvero quelli che disturbano, che sono iperattivi, aggressivi o addirittura violenti. Mentre non si parla quasi mai di quelli più silenziosi, più timidi o in ansia, perché tanto loro non disturbano e non impediscono dunque lo svolgimento della lezione. Nel mio caso, invece, sono coloro su cui cerco di focalizzare maggiormente l'attenzione, probabilmente perché anche io da piccola facevo parte di quella categoria e so quanto ho sofferto in certi passaggi. Il fatto che ci sia poca attenzione verso i ragazzi "silenziosi" la vivo come una profonda ingiustizia, siccome le (poche) risorse disponibili vengono orientate sui ragazzi che solitamente sono i più "maleducati", o i più "arroganti". E' come dire: più scompiglio crei in società, più la società ti darà attenzione. E in questo caso ti darà una mano. Non ha idea di quante volte sono rimasta allibita tentanto di far notare una certa situazione a dei colleghi, cercando di parlare di un ragazzino o di una ragazzina con dei seri problemi di ansia e introversione, e i miei colleghi non se ne erano neanche accorti! Parlavano solo dell'ultima marachella o dell'ultimo insulto subito dai compagni più aggressivi. Secondo lei è solo una questione di risorse mancanti? O comunque, cosa ne pensa di questo aspetto? Mi scusi se non ho una domanda precisa ma volevo più che altro spezzare una lancia a favore dei ragazzini bravi, educati, altrettanto problematici, ma in qualche modo invisibili. Grazie.
M.C.
>Gentile signora,
giovedì 24 novembre 2016
venerdì 11 novembre 2016
Quando sono gli insegnanti stessi che vacillano a chi l'alunno deve fare riferimento?
Dottore, ma quando nella scuola sono gli insegnanti stessi che vacillano a chi l'alunno deve fare riferimento per poter fare riferimento all'inconscio..che semmai è da creare per altro? Siamo nell'era per pressapochismo. La mia testimonianza fa riferimento a mio nipote III media, scuola media Zanelli di Cusano Milanino, nuovo preside, insegnanti che mettono al corrente gli alunni di loro problemi personali gravi, pianti collettivi e passi per le lacrime dei ragazzi, ma che un insegnante pianga eh no! Cosa abbiamo da insegnare alla nuova generazione che riesca ad imprimere nel subconscio un modello da seguire, una coscienza da creare?
I.G.
>Gentile I.G.,
I.G.
>Gentile I.G.,
giovedì 10 novembre 2016
Video 6 - Le Domande e Risposte sui problemi della scuola
Continua la serie di risposte sui problemi della scuola, da parte del Dott. Marco Focchi.
In questo capitolo "Un intervento che includa la dimensione dell'inconscio".
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