mercoledì 7 novembre 2018

Un grandissimo problema nel rapporto fra adulti e adulti

Buongiorno Dott. Focchi,
sono una insegnante in una scuola secondaria di primo grado nel nord Italia, con diversi anni di esperienza alle spalle. Innanzitutto le faccio i complimenti per questo spazio che ha dedicato alle domande da parte di docenti e genitori. Ho letto alcune sue riflessioni in merito al concetto di autorevolezza e alla gestione delle relazioni adulto/bambino, che condivido, ma sono qui a disturbarla per avere una sua opinione in merito al rapporto insegnanti-genitori. Ebbene, queste due "istituzioni" che dovrebbero lavorare di concerto avendo come unico obiettivo l'educazione dei ragazzi, sono ormai due pianeti in guerra fra loro. Anno dopo anno ne sto vedendo di tutti i colori e al momento non percepisco vie d'uscita. Sono sempre più frequenti le cause da parte dei genitori verso la scuola e verso gli insegnanti, anche per quanto riguarda i bassi risultati scolastici ottenuti (secondo loro non giustamente) dai propri figli. A me personalmente ne è capitata una, conclusasi più di un anno dopo con la trasformazione in sufficienza da parte del giudice ed il ragazzo che è stato improvvisamente catapultato nell'anno successivo. Ho visto genitori ricorrere agli avvocati persino per far spostare i propri figli da una classe in cui erano presenti altri ragazzi con problemi di apprendimento, che avrebbero potuto "rallentarli".
Non voglio dare tutta la colpa ai genitori, spesso anche noi insegnanti non siamo preparati al dialogo con loro; è però quasi sempre un dialogo che inizia col piede sbagliato, si è come su due barricate contrapposte, e c'è violenza. Molta violenza, a volte non solo verbale.
Parliamo spesso di rapporto genitori-figli e rapporto insegnanti-alunni, ma c'è un grandissimo problema nel rapporto fra adulti e adulti ovvero in questo caso fra genitori e insegnanti.
Cosa ne pensa in merito? Può suggerire delle strategie di dialogo con i genitori che aiutino a creare un clima meno bellicoso?
La ringrazio moltissimo, cordiali saluti,

B.C.


>Gentile BC,
La situazione scolastica si è purtroppo fatta grave da molti punti di vista, e leggiamo più spesso di quanto non vorremmo di episodi di violenza nei confronti degli insegnanti. L’ultimo in ordine di tempo è quello di una classe in cui si spengono le luci e istantaneamente volano un paio di sedie in direzione della docente. Ma lei mette il dito sul problema particolarmente significativo del rapporto non sereno tra insegnanti e genitori, dove spesso i genitori si trasformano in avvocati dei figli, quando non chiamano in causa avvocati veri e propri per contestare decisioni prese dalla scuola. Questo ha un effetto deleterio, di distruzione dell’autorità della scuola e degli insegnanti. Le tensioni e i litigi tra insegnanti e genitori sono paragonabili alle liti tra i due genitori che tendono a destituirsi reciprocamente agli occhi dei figli, con l’effetto di perdere ogni possibilità di influenzarne il comportamento e l’educazione, perché si riducono a vicenda a figure esautorate.

Nelle mie consulenze a scuola, ogni volta che si creava una situazione di tensione e di incomprensione tra genitori e corpo docente, lungi dal farli incontrare per arrivare a un chiarimento, li facevo parlare separatamente con me, e poi trasmettevo le richieste di ogni parte all’altra depurandole dal rancore e dalle rivendicazioni. Apparivano allora richieste molto ragionevoli e il più delle volte accettabili.

Occorre quindi introdurre degli schermi, dei filtri, psicologi in grado di mediare evitando l’escalation immaginaria dell’aggressività.
L’aggressività nasce il più delle volte da una cattiva modalità di comunicazione, e ripristinare un canale ragionevole riduce se non annulla problemi che a prima vista potevano apparire come insormontabili.

La saluto con cordialità.

Dott. Marco Focchi