Buongiorno Dott. Focchi,
Le scrivo perché mio figlio, che è in 5 superiore, ha fatto il test di ingresso al Politecnico di Torino e non l’ha passato. A parte che ritengo strano che adesso facciano i test d’ingresso a Febbraio dell’anno precedente..
In cuor mio credo che forse è meglio così in quanto non è neanche bravo in matematica, quindi poteva essere deleterio iscriversi per lui in quella facoltà.
Ma adesso è un pochino perso e non vede alternative.
Non so neanche cosa suggerirgli..
Cosa mi consiglia?
La ringrazio
L.
>Gentile signora,
dice che per suo figlio sarebbe stato deleterio iscriversi al Politecnico perché non è bravo in matematica. Cosa dunque l’ha portato a scegliere quella facoltà? Ne avevate parlato? C’è qualche passione particolare che l’ha spinto in quella direzione? Credo che queste siano le questioni importanti. Se la scelta di una facoltà è motivata da una passione, anche se non in tutte le materie chi la sceglie si sente ferrato, la spinta può tuttavia essere forte e portare a superare le difficoltà. Nessun percorso universitario d’altra parte è lineare o semplice. Credo sia importante sostenere la scelta dei figli quando questa è determinata da una reale inclinazione. Per certe facoltà, come quelle umanistiche o artistiche, spesso i giovani incontrano l’opposizione della famiglia perché sono facoltà “povere”, che non aprono a professioni redditizie. Consideri che la sola povertà è quella di una vita costretta in un lavoro non amato e non scelto, anche se redditizio.
Le direi dunque: parli a lungo con suo figlio e cerchi di capire insieme a lui qual è la sua strada, per poterlo aiutare a imboccarla e a mettersi in gioco fino in fondo in questa.
Un cordiale saluto
Marco Focchi
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