Buongiorno Dott. Focchi,
Trovo il suo blog davvero molto interessante.
Approfitto del mezzo digitale per raccontare un aneddoto che di persona non sono riuscita ancora a dire a nessuno.
Ho baciato un mio allievo di quinta. Io ho 32 anni. Lui 18 fra un mese.
È successo per caso, senza troppe pretese, dopo una gita.
Siamo andati con la classe a vedere una mostra sul Mantegna, e lui, che di arte se ne intende, ha iniziato a raccontarmi del suo amore per questo artista, poi abbiamo spaziato e ci siamo fermati a prendere un caffè al ritorno dalla mostra.
È molto adulto e molto maturo.
È stato bellissimo parlarsi e l’intesa era altissima (cosa che delle volte in classe si era già fatta sentire).
Al momento del saluto lui ha provato a baciarmi e io non ho fatto nulla per allontanarlo.
Questo non ha cambiato niente a livello scolastico, addirittura una volta era impreparato, ha avuto il voto che si meritava e lui mi ha scritto per dirmi che gli dispiaceva avermi delusa ma che non voleva alcun tipo di favoritismo e che si sarebbe messo a studiare.
Io mi dico di aspettare che faccia la maturità. E lo dice anche lui.
Chiarisco che non è avvenuto alcun atto sessuale.
Ma l’ansia di essere scoperta è enorme.
Cosa mi suggerisce?
La ringrazio
L.
>Gentile signora,
il suo allievo ha 18 anni, ed è maggiorenne. C’è naturalmente una importane differenza d’età tra voi, ma non è questo il problema. Per quanto, come lei mi dice, non ci sia stata nessuna ripercussione sul piano scolastico, non si può trascurare la diversa posizione e i diversi ruoli che avete l’uno per l’altra. La situazione è rimasta sotto controllo nel tempo breve che lei mi descrive, ma è sicura che negli sviluppi che la vostra tensione sentimentale potrà avere nulla davvero cambi? Non credo sia qualcosa che possa rimanere semplicemente sotto il governo delle decisioni razionali, e non credo neppure che possa restare ininfluente nel contesto scolastico, non tanto per un problema di favoritismo, ma per le interferenza che la vostra relazione può avere sul canale di trasmissione del sapere che passa tra allievo e docente e che per funzionare deve avere una sua intensità emotiva, ma che può essere disturbato da una corrente sentimentale.
Io suggerirei che il suo allievo cambi scuola, prosegua serenamente il suo corso di studi, e il piano sentimentale e quello didattico restino debitamente separati.
Un cordiale saluto
Marco Focchi