martedì 23 luglio 2019

Mio figlio si è innamorato ma non è corrisposto

Buongiorno Dott. Focchi, 
Scusi se esco un po’ dal tema principale del blog; il fatto è che mio figlio si è innamorato ma non è corrisposto. 

M., 13 anni, ha conosciuto questa ragazza, C. di 12, durante l’estate ragazzi che sta frequentando. 
L’ho trovata subito una cosa tenera, ma purtroppo quando si è dichiarato è stato respinto e non so come consolarlo. 

Ora vive anche l’umiliazione di essere preso in giro dagli altri ragazzi.
Non si sente tranquillo e sta facendo storie per non andare. 

Cosa mi suggerisce di fare?

La ringrazio
M. 


>Gentile signora,
Le traversie d’amore fanno parte dell’adolescenza, e hanno un valore formativo. Per un verso quindi le direi: stia vicino a suo figlio, lo ascolti e lo aiuti se lui glielo chiede. Ci sono però a volte reazioni patologiche alle delusioni d’amore, reazioni, per così dire, alla Werther. In questo caso la situazione non va sottovalutata ed è necessario correre ai ripari. Sta alla sua sensibilità capire quale delle due situazioni suo figlio sta vivendo, e se si rende conto che le sue reazioni presentano qualche eccesso patologico non esiti a ricorrere a uno specialista.
Cordialità
Marco Focchi

lunedì 8 luglio 2019

Mio figlio non vuole mai fare i compiti delle vacanze

Buongiorno dott. Focchi, 

Sono A., la mamma di F., 12 anni. 
Le scrivo perché mio figlio non vuole mai fare i compiti delle vacanze. Ho provato a farlo andare in un campus estivo dove fra le altre cose dovrebbero fare i compiti ma nulla, non si impegna. 
Eppure è sempre stato un ragazzo diligente! Tutto ad un tratto invece non vuole più studiare. 
All'inizio mi sembrava anche normale dopo la fine della scuola ma ormai è un mese che non tocca libri ed è sempre di fronte allo smartphone. 
Inizio ad essere preoccupata.

Ha qualche consiglio da darmi?

La ringrazio

A.



>Gentile A.,

proviamo a interrogarci sulla funzione dei compiti delle vacanze: devono tenere allenata la mente perché non ci si dimentichi quel che si è imparato durante l’anno ed eventualmente lo si perfezioni e lo si integri con l’esercizio. Questo migliora le prestazioni scolastiche? Mi sono già permesso di esprimere qualche dubbio in proposito in un’altra risposta. Durante la mia consulenza nelle scuole elementari mi sono accorto di come i bambini siano spesso impegnati quasi a tempo pieno nella loro vita extrascolastica: hanno l’ora d’inglese, quella di sport, quella di strumento. Viene quasi cancellato il tempo del gioco o, se non questo, il tempo per annoiarsi. La possibilità di annoiarsi è una fonte insostituibile della creatività e dell’inventiva. Se togliamo ai bambini quei lunghi pomeriggi estivi in cui non hanno nulla da fare e sono quindi portati a inventarsi delle cose, li priviamo di una possibilità che, nella nostra generazione, quando i compiti delle vacanze non erano un obbligo, era pienamente offerta. Ci deve essere un tempo in cui la mente resti a maggese, perché possa essere pienamente coltivata nei momenti del lavoro scolastico.
Se vuole un consiglio dunque, lasci che suo figlio metta da parte i compiti delle vacanze e faccia che le sue vacanze siano davvero vacanze, cioè, come dice la parola stessa, tempo vuoto, tempo senza impegni, in modo che possa lasciar crescere in sé il desiderio di riprendere. Saturare tutti gli spazi vuoti porta all’estinzione del desiderio, e anche e soprattutto del desiderio d’imparare.

Un cordiale saluto

Marco Focchi