Consulenze insegnanti



Contrariamente ai luoghi comuni assai diffusi nell’opinione pubblica (gli orari lavorativi, le vacanze estive..), spesso svalutanti e generalmente poco informati circa la realtà della professione, la categoria degli insegnanti è particolarmente esposta a fenomeni di stress e di “burnout”, che in alcuni casi possono svilupparsi in problematiche più severe.
Il burnout è una condizione caratterizzata da affaticamento fisico ed emotivo, atteggiamento distaccato e apatico nei rapporti interpersonali e sentimento di frustrazione. Possono essere presenti anche fenomeni di agitazione, ansia e panico.
Il sostegno psicologico risulta in molti casi di fondamentale importanza, sia per l’individuo stesso sia per lo svolgimento della sua importante funzione nella società.
Assistiamo, fortunatamente, allo sviluppo di dispositivi di supporto e di politiche volte al sostegno psicologico ed educativo dei bambini e degli studenti, ma pochissima attenzione viene rivolta al comparto degli insegnanti. La figura centrale dell’istituzione scolastica, già al centro di problematiche quali il precariato e la bassa retribuzione, viene praticamente abbandonata a se stessa per quanto riguarda il sostegno psicologico e la gestione dello stress.


Quali sono le problematiche più frequenti

Tra le problematiche più frequenti si annoverano quelle nel campo relazionale, quindi tutto l’insieme di rapporti con gli studenti, con i genitori e con i colleghi. La trasformazione della società in multietnica e multiculturale, l’affollamento delle classi, l’evoluzione scientifica e in particolare l’evoluzione informatica, il susseguirsi continuo di riforme nel settore scolastico, il precariato, le risorse carenti e l’inadeguato riconoscimento del proprio ruolo da parte della società.


Approccio terapeutico

In mancanza di adeguati dispositivi socio-istituzionali, l’intervento terapeutico si costruisce su misura in base alle problematiche portate dall’insegnante.
È importante innanzitutto individuare la fonte principale del disagio, sia essa principalmente esterna (organizzazione dell’istituto, capi, colleghi, studenti particolari, etc.), oppure principalmente interna all’individuo (difficoltà relazionali, scarsa autostima, incapacità di esercitare l’autorità, discrasia fra ciò che si ritiene di essere e come si ritiene di essere percepiti, etc.). Sulla base di ciò, si proseguirà lavorando sul problema specifico, elaborando i propri vissuti e sviluppando le opportune contromisure.


Chi richiede la consulenza

La richiesta di consulenza viene da insegnanti dei vari livelli dell’istituzione pubblica o privata, che sentono l’esigenza di un supporto terapeutico competente sia sul piano psicologico che sul piano della consulenza scolastica.
Possono anche essere fornite delle consulenze singole, per esempio ai fini di un confronto su un caso specifico (problemi con uno studente, con un collega, etc.).


Quanto dura una consulenza

La consulenza può durare da tre a sei mesi, e solo in casi più complessi può protrarsi per un tempo maggiore, quando entrano in gioco problematiche personali che coinvolgono aspetti più profondi della personalità.