Un libro per i genitori e per gli operatori del settore educativo. |
La lunga sfida dell'apprendimento
L’inconscio in classe di Marco Focchi costituisce una preziosa risorsa per comprendere le dinamiche in gioco nei contesti scolastici e nel rapporto fra la scuola, i bambini e la famiglia. Di assoluto valore è l’impostazione formativa del libro, fondata su un'esperienza ventennale di lavoro concreto nelle classi, e che non si presenta come un mero elenco di casi abbinati alle soluzioni possibili, né come un manuale da consultare tecnicamente. Offre piuttosto una panoramica ricca di osservazioni sui fenomeni psicologici coinvolti nella lunga sfida dell’apprendimento, spesso ostacolata da incidenti di percorso o da situazioni più complesse che necessitano di interventi adeguati per poter essere superate.
<< La madre mi aveva confidato di essere stata dall’inizio terrorizzata dall’idea di poter trasmettere al figlio il proprio disturbo. […] Cerca di stare calma, si dice che questo non significa niente, che ha solo incespicato come può capitare a tutti, ma il panico le prende la mano. […] Una complessa atmosfera di attese, di attribuzioni d’intenzione, di preinterpretazioni del comportamento… […] >>. |
Si tratta infatti di un libro sui bambini e sulla scuola, che attraversa i confini dell’istituzione coinvolgendo le famiglie e i fenomeni evolutivi individuali. Non a caso, esso è presentato in questo blog dal nome problemi a scuola, ad evidenziare come la definizione di “problemi scolastici” sia riduttiva e limitante. I problemi che si manifestano a scuola non sono necessariamente e primariamente dei problemi scolastici, ma dei problemi che trovano nella scuola una sorta di lente di ingrandimento, un luogo in cui essere osservati.
Il testo, ricco di esempi tratti da casi specifici, è di utile lettura sia per i genitori sia per gli operatori del settore che vogliano dotarsi di una conoscenza e di uno sguardo più consapevoli.
L’autore, distanziandosi dall'impostazione delle cosiddette Scienze dell’educazione e dall’approccio tecnicistico e procedurale, riporta l’attenzione sui fenomeni soggettivi e inconsci che governano le relazioni e l’ambiente educativo in cui i bambini sono immersi. Si svincola così dalle semplificazioni delle attribuzioni causali e dei ragionamenti deterministici, e privilegia invece una struttura di ragionamento posizionale e soggettivante, che valorizza l'aspetto relazionale e l'autorevolezza nel rapporto tra adulto e bambino, come fonte di un reciproco rispetto e come leva per muovere le cose nel profondo e non solo in superficie.
Il testo, ricco di esempi tratti da casi specifici, è di utile lettura sia per i genitori sia per gli operatori del settore che vogliano dotarsi di una conoscenza e di uno sguardo più consapevoli.
L’autore, distanziandosi dall'impostazione delle cosiddette Scienze dell’educazione e dall’approccio tecnicistico e procedurale, riporta l’attenzione sui fenomeni soggettivi e inconsci che governano le relazioni e l’ambiente educativo in cui i bambini sono immersi. Si svincola così dalle semplificazioni delle attribuzioni causali e dei ragionamenti deterministici, e privilegia invece una struttura di ragionamento posizionale e soggettivante, che valorizza l'aspetto relazionale e l'autorevolezza nel rapporto tra adulto e bambino, come fonte di un reciproco rispetto e come leva per muovere le cose nel profondo e non solo in superficie.
<< I perché dei bambini inseguono il vuoto da cui escono e in cui rientrano tutte le cose, il caos soggiacente all’ordine apparentemente solido della vita, capace di divorarla e distruggerla nello stesso modo in cui l’ha creata. I perché reiterati cercano la forza in grado di addomesticare il lato oscuro del mondo e dell’esistenza. Un solido punto di arresto sulla soglia dell’inspiegabile è il solo vero baluardo contro l’angoscia di divorazione >>. |
Ed è proprio su questi concetti che Focchi imposta le varie premesse della sua vasta argomentazione, offrendo un’analisi dettagliata delle trasformazioni sociali in corso e chiamando in causa le tensioni in essere fra diritti e nozioni che definiscono le nostre identità ed i nostri rapporti: autorità ed eguaglianza, informazione e giudizio, responsabilità e sacrificio, ordine e trasparenza, collocazione e alienazione, solo per citarne alcuni.
Non si tratta di rimarcare il declino del padre tanto celebrato negli ultimi anni, quanto di incoraggiare la trasmissione di un desiderio che non sia anonimo e che apra la via verso una possibilità di sapere, di comprendere. Allo stesso tempo e allo stesso modo non è anonimo l’ostacolo, la “pietra” di cui bisogna intuire il nome e la natura, il cosiddetto problema che spesso si frappone fra i bambini e l’apprendimento. Si tratta della ricerca - oggi complessa più che mai - di quello schermo, di quell’impedimento specifico per ognuno di noi e per ogni bambino, costituito a volte dal segreto famigliare che ci portiamo dentro sotto varie parvenze. Questo segreto il più delle volte è qualcosa di banale, di apparentemente insignificante, ma per il bambino assume un senso sproporzionato, e si fissa anche nell'adulto come un fattore da cui continua ad essere inconsciamente interrogato. È un fenomeno particolarmente evidente nell'ipermodernità, e i bambini facciata di cui Focchi parla nel libro ne sono un esempio eminente. Uno fra molti.
Non si tratta di rimarcare il declino del padre tanto celebrato negli ultimi anni, quanto di incoraggiare la trasmissione di un desiderio che non sia anonimo e che apra la via verso una possibilità di sapere, di comprendere. Allo stesso tempo e allo stesso modo non è anonimo l’ostacolo, la “pietra” di cui bisogna intuire il nome e la natura, il cosiddetto problema che spesso si frappone fra i bambini e l’apprendimento. Si tratta della ricerca - oggi complessa più che mai - di quello schermo, di quell’impedimento specifico per ognuno di noi e per ogni bambino, costituito a volte dal segreto famigliare che ci portiamo dentro sotto varie parvenze. Questo segreto il più delle volte è qualcosa di banale, di apparentemente insignificante, ma per il bambino assume un senso sproporzionato, e si fissa anche nell'adulto come un fattore da cui continua ad essere inconsciamente interrogato. È un fenomeno particolarmente evidente nell'ipermodernità, e i bambini facciata di cui Focchi parla nel libro ne sono un esempio eminente. Uno fra molti.
<< Nel mezzo del cammino c’era una pietra |
Desiderio e curiosità intellettuale sono le forze sulle quali l’Autore snoda il tema della comprensione nella sua componente temporale. La costruzione del senso avviene infatti in un simultaneo e mai coincidente gioco di anticipazioni e retroazioni, a partire da un vuoto necessario intorno a cui tutto gravita. Ne segue un parallelismo con la nozione di ritardo mentale e con le difficoltà di apprendimento in genere, le cause delle quali andrebbero ricercate secondo l’Autore proprio nella cancellazione di questo vuoto e non in categoriali funzioni deficitarie. L'effetto più evidente si vede nella dislessia, disturbo spesso arbitrariamente attribuito a cause organiche, e di cui nel libro è mostrato invece un approccio completamente diverso.
Consapevole della logica dell’efficienza tanto in voga nel contesto culturale ed educativo attuali, Focchi ripropone con coraggio il valore del tempo e dell’indeterminazione del soggetto, offrendo suggestioni fondamentali per evitare approcci riduttivi nelle questioni che emergono nei contesti scolastici e di apprendimento. Viene infatti mostrata la necessità di un’adeguata preparazione del terreno interiore del bambino, che non ha altrimenti la possibilità di comprendere razionalmente la fondatezza di ciò che gli viene chiesto di fare. La parola del genitore, per l’Autore, deve essere una parola promulgativa, ovvero una parola che abbia conseguenze concrete nella realtà, qualcosa di diverso da: "Te l'ho detto e ridetto mille volte!". Solo così può costituire un argine sufficiente per le pulsioni.
Consapevole della logica dell’efficienza tanto in voga nel contesto culturale ed educativo attuali, Focchi ripropone con coraggio il valore del tempo e dell’indeterminazione del soggetto, offrendo suggestioni fondamentali per evitare approcci riduttivi nelle questioni che emergono nei contesti scolastici e di apprendimento. Viene infatti mostrata la necessità di un’adeguata preparazione del terreno interiore del bambino, che non ha altrimenti la possibilità di comprendere razionalmente la fondatezza di ciò che gli viene chiesto di fare. La parola del genitore, per l’Autore, deve essere una parola promulgativa, ovvero una parola che abbia conseguenze concrete nella realtà, qualcosa di diverso da: "Te l'ho detto e ridetto mille volte!". Solo così può costituire un argine sufficiente per le pulsioni.
<< Una parola promulgativa è, innanzi tutto, una parola autorevole. La prima questione allora è: qual è la fonte di questa autorità? Più precisamente dobbiamo domandarci qual è la sua fonte oggi, in un momento storico in cui l’autorità non deriva più da un’investitura trascendente >>. |
La profondità del discorso di Focchi, come già evidenziato, si avvale di esempi di casi specifici, in cui le dinamiche esposte nel libro entrano nel merito della vita quotidiana di molte famiglie alle prese con i figli in età scolare, e che nel linguaggio medico hanno nomi ben precisi: disturbo da deficit di attenzione con iperattività, ritardo mentale, mutismo, dislessia, discalculia, fino all’autismo. Ma anche più semplicemente difficoltà nella gestione della relazione, problemi di ansia che si riversano tra adulto e bambino amplificandosi, stallo decisionale che porta ad arenarsi le più semplici situazioni di vita fino a farle diventare complesse, e mille altri episodi quotidiani che, senza essere patologici, richiedono attenzione e uno sguardo esperto.
L’esperienza pluriennale nei contesti scolastici, confluita in questo libro, ha portato all’apertura del blog Problemi a Scuola, punto informativo e d’incontro con i genitori e gli operatori del settore.
Dott. Mattia ZaninL’esperienza pluriennale nei contesti scolastici, confluita in questo libro, ha portato all’apertura del blog Problemi a Scuola, punto informativo e d’incontro con i genitori e gli operatori del settore.
Esperto in Comunicazione e Processi Cognitivi
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